Alla Presidente della Regione Umbria
Dott.ssa Donatella Tesei
Egregia Presidente,
le scrivo a nome di un gruppo di cittadini, che ha composto un comitato “Cittadini Dimenticati”,che da aprile si batte per dar voce a bambini, bambine, ragazzi e ragazze.
Il nostro comitato in data 1 Maggio 2020 ha intrapreso un percorso di comunicazione con Il Ministero dell'Istruzione al fine di poter assicurare la ripresa dell'attività scolastica in tutto il paese.
Le nostre proposte sono anche state presentate, a suo tempo, a Lei, attraverso un intervento di Vincenzo Bianconi.
Abbiamo appreso con enorme rammarico la decisione di codesta giunta di chiudere le scuole medie inferiori e superiori e di far tornare gli studenti alla Dad.
Siamo consapevoli, che la curva pandemica in Umbria rappresenti molte criticità e che sia opportuno attivare tutti i mezzi necessari atti al rallentamento della diffusione del virus Covid-Sars 19.
Come lei ci ha informato però la scuola, non rappresenta un luogo di propagazione del virus, anzi è ad oggi per i nostri ragazzi un luogo dove vengono divulgate e rispettate le norme.
Le evidenze sul territorio dimostrano nella stragrande maggioranza che a fronte di un positivo in ambito scolastico, a fine della quarantena preventiva, gli altri contatti scolastici risultano negativi.
Nell'informativa della delibera del 30 ottobre, Lei ci informa che la chiusura delle scuole secondarie è dovuta ad un aumento dei casi nella popolazione dai 10 anni in su; questo dato però non è confermato dal dashboard regionale in cui viene riportato che la fascia di popolazione più colpita è quella che va dai 40 ai 64 anni, la fascia quindi dei lavoratori.
A fronte di queste evidenze ci pare chiaro che il problema sia fuori la scuola, e non nella scuola stessa.
Ci è sembrato quindi inopportuno chiudere le scuole, e non prendere altre misure preventive che tutelino appunto il diritto all'istruzione.
E' evidente poi che la chiusura delle Scuole medie inferiori e superiori non nega la possibilità ai ragazzi di incontrarsi, anzi gli incontri al di fuori dell'ambito scolastico saranno maggiori e incontrollati.
Se il problema sono i mezzi di trasporto che codesta giunta aveva il dovere di implementare, si pensino a soluzioni alternative, non alla chiusura tout-court.
Le soluzioni che pensiamo sono:
• Rimodulazione dell'orario scolastico con corse autobus ad hoc, divisione delle classi in turni.
• Obbligo di smartworking per tutte le aziende del territorio umbro. (Invece di ridurre gli studenti, riduciamo sui trasporti pubblici i lavoratori).
• Misurazione della Temperatura corporea in tutti gli esercizi pubblici, non solo i centri commerciali.
• Controllo del rispetto di regole di distanziamento e utilizzo della mascherina nei centri urbani.
In chiusura le vorrei ricordare che i tutori dei ragazzi under 14 hanno la responsabilità civile e penale degli stessi, e che possono essere accusati di abbandono di minore, pertanto se la sua idea non sarà rivista è necessario che la Regione fornisca aiuti ai tutori, con leggi ad hoc che gli permettano di non dover lasciare l'attività lavorativa.
E' importante anche riflettere sui dati di dispersione scolastica che la Dad potrebbe causare.
In Fede
Per cittadini dimenticati
Martina Leonardi